Il trattamento di brunitura dell’acciaio inossidabile (detta anche “nerinox”) ha due diverse finalità: una estetica e una relativa alla protezione dalla corrosione della superficie che si sta lavorando.
Trattamento di brunitura: come si effettua?
Una delle tecniche più utilizzate per effettuare la brunitura avviene in diverse fasi.
- Pretrattamento tramite sgrassatura, decapaggio, lavaggio in acqua
- Immersione del pezzo da trattare in varie soluzioni ossidanti, a temperature tra i 120° e i 130°
- Lavaggi, a cicli ripetuti, in acqua calda corrente
- Trattamento finale con olio di protezione a caldo.
Trattamento di brunitura: ecco qualche accorgimento.
Il grado di preparazione della superficie prima dell’immersione nelle soluzioni ossidanti, per esempio, va ad influenzare la lucentezza finale del pezzo. Il trattamento di finitura con l’olio è fondamentale per l’aumento della resistenza alla corrosione, che non lascia filtrare l’acqua. Se sui pezzi da trattare sono presenti eventuali difetti (es. graffi o segni), è importante trattarli preventivamente con altre soluzioni prima di procedere alla brunitura. Inoltre, è interessante sapere che nel trattamento di brunitura non vengono utilizzate sostanze considerate pericolose (es. piombo, cadmio, mercurio, cromo esavalente, ecc..).
Brunitura: perché farla?
E’ possibile sottoporre a brunitura diversi componenti come per esempio viti, bulloni e tiranti (anche destinati alla meccanica di precisione). Oltre all’acciaio inox, i materiali adatti a questo tipo di trattamento sono:
- Ferro
- Ghisa
- Materiali ferrosi
- Acciai.
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