Come le viti per legno, le viti autofilettanti in acciaio hanno un’estremità appuntita, anche se la filettatura risulta molto più grossa e dura proprio per permettere la foratura del metallo. Solitamente, infatti, questo tipo di vite in acciaio inossidabile (in A2 e in A4) viene utilizzata per fissare lamiere in alluminio. Ma risulta anche adatta per materiali sintetici, come la plastica. Per esempio, le viti autofilettanti a punta conica (tipo F) sono perfette per questa applicazione, perché non scivolano sulla superficie liscia della plastica. Oltre a quelle a punta conica, sono disponibili diversi tipi di autofilettanti, in differenti materiali e con svariate teste e lunghezze.
Perché non è consigliabile usarle in acciaio zincato?
Materiali come l’alluminio e l’acciaio hanno un potenziale elettrico differente e sono soggetti a corrosione elettrochimica (detta anche “effetto pila”) in presenza di umidità (anche se minima). E’ fondamentale, quindi, l’utilizzo di viti in acciaio inossidabile sia in ambienti esterni che interni. Ma perché non è consigliabile impiegare viti realizzate in altri materiali, come per esempio l’acciaio zincato? Viste le premesse, questo tipo di materiale sarebbe soggetto alla corrosione, correndo il rischio di incorrere sia in problemi estetici che in problemi di fissaggio (come la rottura).
Lamiere in acciaio non inox e inox. E’ possibile usare viti autofilettanti in acciaio inossidabile?
L’acciaio inossidabile austenitico è un materiale inerte ai trattamenti termici ed è, inoltre, conosciuto per le sue ottime caratteristiche anti-corrosive. Questo porta sia vantaggi che svantaggi:
- VANTAGGIO: impiego di viti a temperature elevate (il materiale, infatti, mantiene le proprie caratteristiche meccaniche fino a ca. 400°)
- SVANTAGGIO: non risulta possibile conferire una durezza maggiore a una vite in acciaio inox
- Viti autofilettanti in acciaio inox (gradi A2 e A4 con classe di resistenza 50-70-80) hanno un carico di rottura che va da 500 a 800 N/mm².
- Viti autofilettanti in acciaio non inox (classe di resistenza 8.8-9.8-10.9-12.9) hanno un carico di rottura che arriva anche a 1200 N/mm².
Non è, quindi, ideale forare una lamiera in acciaio utilizzando una vite autofilettante in acciaio inossidabile, anche se in presenza di pre-foro. Per formare una filettatura e per forare, l’”utensile” che si utilizza dev’essere necessariamente più duro del materiale da lavorare. Nel caso delle viti autofilettanti, quindi, se quest’ultima è dello stesso tipo di materiale della lamiera da forare, la sede del filetto non andrà a crearsi e si rovinerà la filettatura della vite stessa.
Perché utilizzare viti autofilettanti in acciaio inossidabile?
L’acciaio inossidabile, rispetto al ferro e al ferro zincato, risulta maggiormente indicato per applicazioni in ambienti altamente ossidanti. La sua ottima resistenza all’ossidazione, infatti, lo rende ideale per l’utilizzo in ambienti marini. Ma quindi qual è l’acciaio migliore da usare? E’ preferibile scegliere l’acciaio inox di grado A4/AISI 316, che grazie alla maggiore presenza di molibdeno risulta ancor più resistente all’ossido.
Viti autofilettanti: quali possono essere le alternative?
Oltre alle viti autofilettanti, è possibile utilizzare altri “utensili” come per esempio:
- rivetti a strappo in acciaio inox
- viti metriche, previa creazione di filettatura tramite maschiatura (solo nel caso in cui sia necessario un fissaggio smontabile).
Un’altra soluzione possibile è l’utilizzo di una vite in acciaio normale al fine di creare la sede per la vite autofilettante in acciaio inox. La vite normale, infatti, sarà poi smontata e sostituita con la vite in inox. Questa tecnica, però, può essere utilizzata solo in pochi casi perché non risulta, infatti, sempre la risposta ideale.
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