Come distinguere la deformazione plastica a freddo da quella a caldo? La prima, rispetto a quella a caldo, è una deformazione plastica con incrudimento. Ma perché farla? Scopriamolo insieme in questo post.
Partiamo dal principio: in cosa consiste questo tipo di lavorazione?
La deformazione plastica è una trasformazione, riguardante materiali allo stato solido, che può avere luogo a diverse temperature. Questa può avvenire in processi primari (trasformazione del materiale fuso in semilavorati di tipo commerciale) e secondari (trasformazione dei semilavorati commerciali nei pezzi). Questo processo, infatti, utilizza la capacità del materiale di deformarsi prima di rompersi e avviene proprio quando questo si trova nel tratto di curva tra lo snervamento e il carico massimo. Il materiale, perciò, attraversa alcuni step fondamentali:
- comportamento elastico iniziale
- fase di snervamento
- deformazioni di tipo plastico
- fenomeno dell’incrudimento
- carico massimo
- fenomeno della strizione
- rottura.
Deformazione plastica a freddo. Perché utilizzare questo metodo?
Se si vogliono migliorare le proprietà tensili di un materiale metallico, la lavorazione plastica a freddo risulta un metodo perfetto. Ma c’è un “ma”. E’ necessario, infatti, valutare (e soprattutto bilanciare) correttamente il grado di deformazione, così da lasciare un giusto margine di duttilità. Altri vantaggi di questo tipo di lavorazione sono, per esempio:
- una migliore finitura superficiale
- una maggiore precisione dimensionale
- la ricottura finale
- buona lubrificazione pezzostampo.
Qualche “però”.
Questo tipo di deformazione plastica, però, è un processo localizzato. Si riesce, infatti, a vederne i massimi effetti solamente in prossimità delle superfici lavorate. Ma quindi com’è possibile percepire la massima efficacia del rafforzamento? Proprio lavorando a freddo dei pezzi di sezione piccola (es. lamiere sottili, barre con un diametro piccolo, ecc..).
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