La passivazione dell’acciaio inox avviene in modo spontaneo. Il cromo presente in lega, quando entra in contatto con un ambiente ricco di ossigeno, infatti, reagisce, formando ossidi e composti responsabili della passivazione stessa. Gli agenti ossidanti possono facilitare la formazione di uno strato passivato, che è un sottile film invisibile sulla superficie dell’acciaio.
Sulla passivazione dell’acciaio inox.
Innanzitutto, l’ambiente in cui avviene il processo di passivazione dev’essere esente da elementi inquinanti come cloruri, zolfo, fluoruri o polveri metalliche ecc.. Questo è un fattore fondamentale al fine di garantire un’ottimale passivazione naturale dell’acciaio inossidabile. Inoltre, alcuni elementi come l’azoto, il nichel, il molibdeno ecc.. riescono a influenzare la formazione, la stabilità, lo spessore e la velocità di ricostruzione dello strato passivato, garantendo una diversa resistenza alla corrosione a seconda dell’elemento.
Qualità dello strato passivato. Da cosa viene influenzata?
Una delle prime domande da porsi è cosa influenza la qualità dello strato passivato? Uno dei parametri fondamentali è la percentuale di cromo e delle altre sostanze presenti nell’acciaio. Per esempio, un acciaio AISI serie 200 risulterà meno resistente rispetto a un AISI 304 proprio perché ha una concentrazione di nichel inferiore. Ciò cosa comporta? L’acciaio, dopo processi di abrasione o decapaggio, non riuscirà a riformare lo strato passivato velocemente. Oltre alla percentuale delle sostanze alliganti nell’acciaio, quali sono gli altri parametri che ne influenzano la qualità? Anche la finitura superficiale dell’acciaio è importante. Solitamente, infatti, per aumentare la resistenza alla corrosione di questo materiale viene eseguito un trattamento di lucidatura elettrochimica.
Strato passivato. Come migliorarne la formazione?
L’acido nitrico, utilizzato da solo, può rimuovere delle leggere contaminazioni di ferro dalla superficie, oltre a facilitare la passivazione della superficie di acciaio pulita. Questa sostanza, infatti, fornisce le condizioni ossidanti necessarie per la passivazione.
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